• stolker
    premetto che tutto vorrei scrivere di tutto e di più , tranne di questo argomento ma da alcuni mesi sono vittima di una stolker

    Che cosa è:

    Lo stalking è un reato per tutelare i soggetti che subiscono una serie di atteggiamenti e comportamenti da parte di un individuo (cosiddetto stalker) che si  manifestano in persecuzioni e provocano uno stato d’ansia e paura compromettendo, in tal modo, il normale svolgimento della vita quotidiana.
    La più diffusa manifestazione dello stalking  si riferisce a persone che non riescono ad
    accettare di essere lasciati dal proprio partner e iniziano così a perseguitarlo nel vano tentativo di
    riconquistarlo attraverso una sempre crescente ed ossessionante (per la vittima s’intende) presenza
    Del resto anche i criminologi e psicologi sanno bene quanto spesso l’abbandono da parte del partner
    rappresenti di fatto un movente molto comune per un numero piuttosto elevato di brutali omicidi. Ed in
    questa prospettiva i comportamenti che rientrano nella “fattispecie stalking” possono di fatto rappresentare
    un pericoloso “segnale premonitore” per un’escalation di violenza sino ad arrivare all’omicidio della vittima.
    Ci sono soggetti infatti che proprio non sembrano essere in grado di accettare di venire “abbandonati” da
    parte del partner o di altre figure significative (ESEMPIO : un uomo avvocato o un comune commercialista) e attuano una vera e
    propria persecuzione nel tentativo maldestro di ristabilire il rapporto o, quando ormai tutto sembra perduto,
    per vendicarsi del distacco imposto, vissuto come un torto intollerabile, un vero e propri attentato all’integrità
    psicologica di questi soggetti. Del resto c’è chi ha definito come la vera malattia del nostro secolo proprio
    l’inadeguatezza personale e relazionale unitamente alla scarsa tolleranza nei confronti della frustrazione in
    generale. E sicuramente il ritenere (a torto o a ragione, in questi casi poco sembra importare) di essere stati
    “ingiustamente” abbandonati può innescare nella mente di alcune persone una vera e propria “bomba ad
    orologeria” pronta ad esplodere in tutta la sua ferocia assassina. Sono proprio questi soggetti a
    rappresentare la categoria di molestatori statisticamente più pericolosi proprio per l’elevata possibilità che
    dallo stalking si passi ad atti di violenza fisica nei confronti della vittima fino ad arrivare nelle peggiori ipotesi all’omicidio.
    in che occasione si può capire trattasi di una stolker?
    Ecco bella domanda..vedrò di svilupparla...
    perché si possa a ragion veduta parlare di stalking, il comportamento
    “molesto” deve possedere almeno le seguenti caratteristiche:
    1) la molistatrice (stalker) deve agire nei confronti della vittima sulla base di un investimento di
    matrice affettiva. Tale investimento psico-affettivo può nascere sia da una relazione reale con la
    vittima (presente o passata) sia da un tipo di rapporto totalmente o parzialmente immaginato da
    parte del molestatore.
    2) I comportamenti messi in campo dalla stalker devono mirare alla comunicazione e/o al contatto
    diretto con la vittima e devono essere connotati da insistenza, intrusività e ripetizione a prescindere
    dalla reazione della vittima (se messa in campo).
    3) I comportamenti del molestatore devono generare nella vittima uno stato di allerta/allarme
    psicologico persistente connotato da un vissuto di paura crescente e di persecuzione. La vittima può
    arrivare a temere proprio per la propria incolumità fisica e psicologica.
    4) dopo un primo contatto iniziale, lo stalker comincia da subito ad investire affettivamente nella vittima.
    Entra così in una sorta di infatuazione in cui la vittima diventa il termine di paragone positivo ed
    idealizzato per tutto ciò che gravita nella vita del molestatore.
    5) A questo punto lo stalker comincia a tentare di avvicinarsi al proprio “oggetto d’amore”. È qui che
    normalmente si genera il vissuto di venire respinto da parte della vittima che solitamente mostra di
    non gradire affatto le attenzioni del molestatore sin dalle prime battute.
    6) Il vissuto di rifiuto generato dalla fase precedente innesca così il delirio vero e proprio attraverso cui
    lo stalker arriva a negare e capovolgere le reazioni di rifiuto da parte della vittima e proietta su
    quest’ultima i propri sentimenti. Letteralmente il “Io non ti voglio” della vittima diventa per lo stalker
    “Anche lei mi ama”.
    7) Parallelamente lo stalker sviluppa una forte carica di rabbia ed aggressività per mascherare nei
    confronti di se stesso il profondo senso di vergogna ed inadeguatezza generato dal rifiuto da parte
    della vittima. Ed è proprio tale rabbia ad alimentare l’ossessivo bisogno di possedere la vittima. Una
    volta giunti a questo punto, il molestatore tenta di ottenere il controllo sulla vita della vittima
    attraverso le molestie e le aggressioni vere e proprie.
    8) Alla base dei vari tentativi di ottenere il controllo sulla vita della vittima attraverso comportamenti
    violenti e minacciosi si cela la necessità da parte dell’aggressore di ripristinare un livello sufficiente di
    autostima seriamente minacciato dal rifiuto da parte della vittima.
    9) Il comportamento violento comincia a manifestarsi con maggiore frequenza ed intensità quando
    “l’oggetto d’amore” dello stalker (la vittima) comincia a venire svalutata da parte dell’offender, perché
    percepita come infedele (su base immaginaria naturalmente) e quindi indegna dell’amore del
    molestatore. Qui solitamente scatta il seguente passaggio: “se non puoi essere mia, allora nessun
    altro ti avrà”.
    amici vi assicuro che uno stolker ha questi requisiti..come difendersi...semplice DENUNCIARE E CHIEDERE AIUTO
    Il reato di stalking viene punito a querela (ossia la denuncia dei fatti)  della persona offesa, con termine per la proposizione della querela di 6 mesi.
    Può, tuttavia, procedersi d’ufficio (ossia l’autorità giudiziaria si attiva per perseguire il colpevole), nei seguenti casi:

        il fatto viene commesso nei confronti di un minore di età oppure di una persona con disabilità;
        il fatto viene connesso con altro delitto per cui debba procedersi d’ufficio;
        il soggetto sia stato ammonito; infatti è previsto che fino a quando non viene proposta querela per il reato di stalking la persona offesa ha facoltà di esporre i fatti all’autorità di pubblica sicurezza, avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dell’autore della condotta. La richiesta avanzata viene trasmessa, senza ritardo, al questore, il quale, assunte, ove necessario, le informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, nel caso in cui ritenga l’istanza fondata, ammonisce oralmente il soggetto nei cui confronti è stato richiesto il provvedimento. Lo invita, quindi, a tenere una condotta conforme alla legge e redige, di ciò, processo verbale; copia di tale verbale viene rilasciata al richiedente l’ammonimento nonché al soggetto ammonito.
         

    Per quanto concerne la decorrenza del termine per la proposizione della querela, il termine non scadrà prima di sei mesi dopo l’ultimo della serie di atti che integrano la condotta.
    Sono previste le circostanze aggravanti e la pena è aumentata se:

        il fatto è commesso dal coniuge anche legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa;
        
    il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici;sms telefonini ecc..
       
     il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona disabile;
         
    il fatto è commesso con armi o da persona travisata.

     

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