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    Post n°179 pubblicato il 28 Aprile 2014 da Grafica_Mary

    La magia delle parole... Il fascino del gioco... L'incanto del mistero... L'illusione immaginaria...

    Il contatto delle parole... Nient'altro che parole... Le parole non hanno una voce, un volto, un profumo. Questo mondo cliccato astratto e misterioso, al quale è difficile dare un valore... dove non si sa bene che faccia abbia l'autore di quelle parole nè chi ne faccia parte... è come uno specchio dove il mondo esterno è il riflesso del nostro mondo interno che ti sorride se lo guardi sorridendo.

    Comunicare con il pensare... L'anonimato facilita il dialogo ma allo stesso tempo procura una sorta di allontanamento da se stessi. Si sceglie la maschera... ovvero un nick, magari quello più originale, un'immagine... e con la libertà di approccio molto improbabile nella vita reale di tutti giorni... lo sguardo si incolla allo specchio a Led e si racconta il sogno come se fosse realtà e la realtà come se fosse un sogno. Un sogno che assume i contorni più reali e concreti.

    E' come guardarsi allo specchio e incontare quel volto, incrociare i suoi occhi... Gli sguardi, a forza di osservarsi, diventano complici... Gli occhi della nostra figura autentica si sentono attratti da quelli della nostra figura riflessa che fa parte di quel pianeta dove niente è certo e dove tutto è avvolto da un velo di ambiguità che suscita curiosità di scoprire ciò che non conosciamo.

    Il dialogo si approfondisce, nascono le amicizie, le confidenze, la fiducia, la sensazione di specchiarsi nell'altro. A volte subentra complicità, partendo da un gioco innoquo che piano piano si fa più raffinato e intimo, perchè è la mente a volerlo. L'amore ha sempre una proiezione immaginaria, per quanto possiamo crederlo tangibile e reale in un determinato momento.

    Se si arriva all'incontro reale, è già storia vecchia di ordinaria realtà... Dèjà vu... Ogni amore quando nasce già muore.

    Può bastare un click per attivare e disattivare lo specchio... o per passare oltre.

    "L'oggetto desiderato è tanto più perturbante quanto più questo non può mai essere pienamente raggiunto è posseduto"   (Sigmund Freud )

    Note:  Ogni riferimento a persone o fatti è puramente casuale.

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